Politica by AI

31/07 AI

La pandemia di coronavirus (COVID-19) ha risvegliato in modo significativo lo sviluppo scientifico, la digitalizzazione su larga scala e l’introduzione di sempre più servizi elettronici. Nel settore della sanità, ad esempio, ciò si è tradotto nella creazione di applicazioni per il tracciamento dei contagi, piattaforme per la condivisione delle informazioni, telemedicina e molto altro. Tuttavia, l’esplosione di tali tecnologie ha evidenziato la necessità di sviluppare politiche e meccanismi legali specifici per regolamentarne l’implementazione, poiché, pur fornendo benefici tangibili, il loro utilizzo può comportare rischi potenziali come i cyberattacchi.

Le tecnologie digitali trovano largo impiego anche nel campo della politica. A causa dei lockdown in tutto il mondo nel 2020 e 2021, molti incontri ministeriali e vertici tra capi di stato si sono tenuti online. Organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite (ONU) hanno adottato formati di evento misti che consentono ai presidenti di intervenire in videoconferenza. Sebbene le possibilità offerte da Internet e dalle tecnologie digitali non siano nuove, la loro incursione nell’ambiente politico, permeato da protocolli diplomatici e una certa segretezza, desta preoccupazioni.

Tra le principali preoccupazioni vi è l’utilizzo della tecnologia dei “Deepfake” per manipolare digitalmente l’aspetto di un’altra persona. Con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale (AI), è inoltre possibile imitare la voce di un individuo. Di conseguenza, i canali diplomatici possono essere oggetto di controllo da parte delle agenzie di intelligence di altri paesi e da gruppi criminali che possono accedere a tecnologie specifiche, come l’intercettazione delle comunicazioni. Nella stampa compaiono spesso dati “segreti” (foto, video, registrazioni audio) e “fake news”, il cui grado di veridicità non può essere verificato in alcun modo per una persona comune. Queste manipolazioni costituiscono una minaccia significativa per la stabilità sociale e influiscono sull’opinione pubblica.

Le moderne tecnologie possono anche essere utilizzate nella lotta politica contro forze concorrenti. Di conseguenza, si rende necessario ripensare al “consueto” processo politico, tenendo conto delle nuove realtà e, eventualmente, sviluppando nuovi protocolli diplomatici “digitali o elettronici”. Lo studio delle applicazioni delle possibilità dell’AI in politica è ancora un settore giovane e in continua evoluzione.

Per quanto riguarda la comprensione moderna del concetto, cosa si intende per intelligenza artificiale? Kaplan e Haenlein (2019) la definiscono come “l’abilità di un sistema di interpretare correttamente i dati esterni, apprendere da tali dati e utilizzare tali apprendimenti per raggiungere obiettivi e compiti specifici attraverso un’adattamento flessibile”. Se si interpreta questa definizione in relazione alla politica, l’AI può essere descritta come un sistema che consente ai politici di elaborare le informazioni ricevute da diverse fonti e generalizzarle per sviluppare un database unico utilizzato nel processo decisionale.

L’AI può anche essere utilizzata per obiettivi politici interni. Ad esempio, uno studio in Portogallo (Reis e Melão, 2013) ha suggerito che l’introduzione di servizi elettronici riveste un “ruolo attivo dei governi nel rispondere alle esigenze dei loro cittadini”, contribuendo allo sviluppo della “e-democrazia”. L’articolo evidenzia un aumento della trasparenza e della fiducia nelle istituzioni politiche grazie al suo ampio utilizzo. Tuttavia, l’analisi tralascia gli eventuali effetti contrari, in cui l’AI può diventare un’arma per la falsificazione e il degrado della democrazia. Il rischio di distorsione e pregiudizio nell’uso dell’AI pone una sfida importante per la comunità globale, compresi i politici. Nel 2018, uno studio pubblicato dal Consiglio d’Europa ha esaminato possibili rischi di discriminazione derivanti dall’elaborazione di decisioni basate su algoritmi e altri tipi di utilizzo dell’AI (Zuiderveen Borgesiusа, 2018). Oggi, con tecnologie avanzate, l’affidamento delle decisioni politiche interamente alle proposte dell’AI è estremamente controverso, poiché anche la decisione più razionale dal punto di vista dell’algoritmo potrebbe mancare di basi etiche, contraddire gli slogan politici dei leader o andare contro gli obiettivi del governo o le disposizioni della legge.

La “digitalizzazione” della diplomazia avviene su vari livelli: ministeri e politici creano i loro profili sui social media, dove condividono le loro opinioni su questioni specifiche, rendendo superfluo attendere i comunicati ufficiali del Ministero degli Esteri. L’uso di piattaforme digitali per processi diplomatici come negoziati, creazione di reti e scambio di informazioni ha dato vita a un nuovo campo nella letteratura scientifica: la diplomazia digitale.

È però lecito chiedersi: siamo pronti per una “politica generata dall’AI”? L’intelligenza artificiale apre una nuova era nella politica e pone sfide inedite. La diplomazia richiede sempre una certa flessibilità da parte dei diplomatici ma deve anche essere adattata alle realtà digitali. I politici e i diplomatici devono essere pronti ad affrontare la possibilità di fughe di notizie su Internet e verificare attentamente le informazioni pervenute.

L’intelligenza artificiale e la digitalizzazione della società influenzano notevolmente la politica e la diplomazia. La regolamentazione sull’uso dell’AI è di fondamentale importanza, e i suoi algoritmi dovrebbero essere sottoposti a valutazioni etiche e politiche prima dell’implementazione. I politici e i diplomatici dovranno essere pronti ad adattarsi alle sfide poste da queste nuove tecnologie, garantendo al contempo la preservazione dei diritti umani e dei valori democratici.

References

Derico, Ben. 2023. “ChatGPT Bug Leaked Users’ Conversation Histories.” BBC News, March 22, 2023, sec. Technology. https://www.bbc.com/news/technology-65047304.

Gurman, Mark. 2023. “Samsung Bans Generative AI Use by Staff after ChatGPT Data Leak.” Bloomberg.com, May 2, 2023. https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-05-02/samsung-bans-chatgpt-and-other-generative-ai-use-by-staff-after-leak#xj4y7vzkg.

Morse, Chandler. 2023. “Lessons from GDPR for Artificial Intelligence Regulation.” World Economic Forum. June 16, 2023. https://www.weforum.org/agenda/2023/06/gdpr-artificial-intelligence-regulation-europe-us/.

Kaplan, Andreas, and Michael Haenlein. “Siri, Siri, in my hand: Who’s the fairest in the land? On the interpretations, illustrations, and implications of artificial intelligence.” Business horizons 62, no. 1 (2019): 15-25.

Reis, João Carlos Gonçalves dos, and Nuno Melão. “E-Democracy: Artificial Intelligence, Politics and State Modernization.” (2023).

Vousinas, Georgios L., Ilektra Simitsi, Georgia Livieri, Georgia Chara Gkouva, and Iris Panagiota Efthymiou. “Mapping the road of the ethical dilemmas behind Artificial Intelligence.” Journal of Politics and Ethics in New Technologies and AI 1, no. 1 (2022): e31238-e31238.

Zuiderveen Borgesius, Frederik. “Discrimination, artificial intelligence, and algorithmic decision-making.” línea], Council of Europe (2018).

Michele Laurelli

Ciao, sono Michele! Ho 32 anni, mi occupo di intelligenza artificiale. Insegno, scrivo e realizzo progetti. Quando non lavoro tiro di scherma.

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